Per questo film, Helen Mirren merita un altro Oscar… …e se non glielo danno, vado a Los Angeles a dar fuoco all’Academy!
Il film narra la storia di Maria Altmann (magistralmente interpretata da Helen Mirren), una donna ebrea fuggita dalla sua natale Vienna sotto il nefasto regime nazista, che nel 1998, a 82 anni, viene a sapere che il governo austriaco vuole restituire le opere d’arte requisite durante l’occupazione nazista, e comincia una battaglia legale per riavere indietro i cinque quadri commissionati da suo zio al pittore Gustav Klimt e – in particolare, il “ritratto di Adele Bloch-Bauer” del 1907 – che furono appunto requisite dagli occupanti nazisti e poi esposti alla Galleria del Belvedere. Nonostante le ovvie riluttanze Maria – convinta dall’avvocato Randol Schoenberg (interpretato da Ryan Reynolds) – tornerà nella natia Austria per la prima volta dalla fine della guerra, e tornerà in contatto con le sue origini, riceverà l’aiuto prezioso di Hubertus Czernin (interpretato da Daniel Brühl, lo storico protagonista di “Good-bye, Lenin”) e si ritroverà il rifiuto del governo austriaco, ma la battaglia legale – fra alti e bassi – continuerà ad essere portata avanti fino all’epilogo nel 2006.
Il film è pieno di toccanti flashback che aggiungono molto alla trama del film: le emozioni di una donna in cerca di giustizia ed i ricordi di tempi orribili che segnarono la sua vita.
La colonna sonora merita, la ricostruzione della Vienna negli anni successivi all’Anschluss è davvero suggestiva, alcuni personaggi sono stati abbelliti un pò (vedi Ryan Reynolds…), e ultimo ma non meno importante, un finale di quelli che restano davvero impressi nel cuore e nella mente degli spettatori.
Per l’ennesima volta, il mio istinto ha valutato bene il trailer, e anche per questo film, appena esce il dvd lo compro, quanto costa costa!.