Ec-Kallax! – Desperate Housebachelor 15

In queste ultime settimane, tra quando ero in ferie e ora che son tornato al lavoro – non chiamiamole “vacanze” che sono un’altra cosa, oltre ad essere “sacrosante” – grazie a Davide prima, e a Gibbo & Sara poi, sono riuscito ad arredare, in maniera utile, due parti della mia adorata casa.


Il disimpegno.

IMG_20200711_162500.jpgQuando lo vidi in visita con l’agente immobiliare, vi era appeso un appendiabiti di legno con pannelli di legno che scendevano fino al battiscopa con una parte centrale in velluto, a tema floreale. Tenuto dai precedenti proprietari – giustamente – è stato tirato via prima del rogito.
Una volta comprata la casa, tirata via quella polverosa carta da parati, imbiancate le pareti, quell’angolo era rimasto spoglio. Nell’angolo accanto al bagno avevo messo il cesto dei panni sporchi – ora in ripostiglio – e accanto lasciavo le scarpe.
Ho girato un anno e mezzo per negozi di mobili nuovi e mercatini dell’usato cercando un simile appendiabiti, magari con scarpiera, ma difficilmente trovavo qualcosa nello stile che avevo in mente e quando qualcosa ci si avvicinava, le misure non andavano mai bene. Alla fine mi sono messo a scancherare sul sito dell’Ikea e ho composto la mia idea: una panca con mensola poggiascarpe, due specchi da attaccare direttamente alla parete (affiancati l’uno all’altro) e sopra, l’attaccapanni estensibile più diffuso nelle case italiane!
Ho dovuto comprare un trapanino avvitatore – quello economico dell’ikea, d’altronde non lo userò poi molto spesso – viti e tasselli e punte per il trapano li ho presi invece dal mitico emporio ferramenta Catellani sulla via Emilia.
E con calma mi sono messo a “creare” il mio appendiabiti con panca e scarpiera. Con una livella prestata dal vicino di casa, ho preso le misure a bolla e ho segnato dove bucare. La parte più difficile è stata la posa degli specchi nei supporti fissati a muro. Una fase del lavoro in cui la paura che lo specchio scivolasse e si rompesse garantendo 7 anni di jella, seppur forte, non ha avuto la meglio sulla concentrazione.IMG_20200711_205305.jpgNon so come, non so perché, c’è uno scarto di livello di circa un centimetro fra i due specchi, e ho scoperto che ho le pareti della zona notte un zinzino storte. Anche se lo stile della composizione è un po’ misto, per me il risultato è soddisfacente!


L’ingresso.

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L’ambiente più spoglio della casa, alla visita con l’agente immobiliare, oltre alla stessa carta da parati del disimpegno, presentava uno specchio accanto al citofono, e una piccola consolle, di quelle dove si appoggiavano il telefono e l’elenco fino agli inizi degli anni ’90.

mensolino

Il mensolino poggiachiavi – repertorio 2018

Tirata via la carta da parati e imbiancato l’ambiente, ho riciclato un piccolo mensolino piazzandolo sopra il radiatore (che non accendo mai) e dove poggio chiavi e posta.
Ma la borsa o il borsello li devo poggiare o sul divano o sul comò, ed è facile dimenticarli quando devo uscire, magari di fretta! Il problema in questo ambiente, era quello di trovare un mobiletto simile, magari chiaro, magari aperto dietro per non dover togliere la presa del telefono che userò un giorno per attaccare il router dell’adsl (quando mi deciderò con chi farlo!) anche perché dubito che mi farò il telefono fisso (credo)(boh).
Alla fine, quasi per caso, mentre con i miei amici ci stavamo recando alle casse, ecco in un lampo la soluzione. Presa al volo.
IMG_20200722_174026.jpgMontato il mobiletto è uscito un problemino: la presa (esterna) del telefono andava a sbattere proprio dove i ripiani si incrociano! Ho staccato la presa dalla parete e l’ho isolata, pronta per essere ri-fissata alla parete al momento del bisogno e domani prenderò la bomboletta di vernice bianca stuccata che tengo in cantina e che avevo usato in precedenza per il garage, e spruzzerò un po’ di vernice dove era attaccata la presa, bisognerà guardare da vicino per cogliere la differenza.

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Il risultato si vede dalla foto e come dissi a Gibbo mentre commentavo che le misure di quel mobiletto erano perfette e meglio del nome, “ec-kallax“!!


I miei ex non hanno ancora capito cosa si sono persi! :-p

Ragionamenti all’improvviso – Desperate HouseBachelor #14

Martedì scorso ho compiuto un mese in casa nuova, anzi, in casa MIA!
Oggi ho ricevuto un sms dal mio ex padrone di casa che mi avvisava che tutte le utenze del mio vecchio bilocale in centro storico, sono state definitivamente staccate (e che gli devo dare l’iban per la restituzione della cauzione).

spina del forno

Repertorio: La spina del forno, sostituita facilmente perché i cavi erano già pronti e scorciati – agosto 2018

Dopo aver letto questi messaggi ho cercato di cambiare la spina del televisore che non si accendeva bene prima, ed adesso non si accende più, sperando che questo potesse bastare per tornare a rivedere i canali Rai a me cari (principalmente il canale 21 ed il canale 54) prima che il nuovo presidente della Rai cominci a far danni. Sfortunatamente mi sono accorto che non ho un tronchesino adatto a scorciare la plastica dei cavi e le forbici mi hanno bucato una mano nel tentativo di sostituire il tronchesino.
Dopo una veloce medicazione, mi sono preso una piccola pausa in cui mi sono imbattuto nelle vergognose foto di quei ministri sul balcone di Palazzo Chigi, e piuttosto che commentare il mio disgusto per una simile pagliacciata e delle funeste conseguenze che ci saranno a breve o comunque da qui a 12 mesi, mi sono messo a fare una cosa che avevo rimandato da un po’: ho lucidato le porte con un apposito prodotto per i mobili in legno con tanto di cera d’api.

 

Desperate housebachelor in the city #2 - arredamento e buon gusto!

Repertorio: la mia vecchia camera da letto – autunno 2010

L’operazione, svolta con tutte le porte di casa, è durata poco più di un’ora per quanta foga c’ho. E come spesso mi succede quando svolgo attività puramente manuali, la mia mente ha vagato a quando curavo con la stessa foga il mio vecchio bilocale,quando compravo lenzuola e copriletto piuttosto assurdi ma scelti con cura, come quello a fantasie tigrate o quello che sembrava la pelle di una tigre siberiana. Era il tempo in cui ancora concepivo l’idea di mettersi insieme a qualcuno. Ed ecco che mi riallaccio alle notizie che avevo letto poco prima su facebook, e sul baratro a cui si sta avviando questa nazione ormai persa. La domanda è sempre quella: e quando cadrà tutto, e cadrà rovinosamente, come mi rialzerò?

singlitudine

Repertorio: Io, nel cuore della notte. – ogni notte!

Cerco di non pensarci, mi sono fatto troppe seghe mentali in passato pensando al futuro o rimpiangendo le scelte fatte e quelle non fatte in passato, conta solo il presente.
E nel presente, non ho nessuno che occupa una parte del mio letto e nel mio cuore, a parte alcuni amici, non c’è nessuno che merita di stare su un piedistallo. E non ci sarà mai più.

 

Per ora mi godo il pensiero di come arredare pian piano la mia nuova casa, e ovviamente, a mettere qualche soldo da parte. Perché comunque vada, è sempre bene essere previdenti.

È davvero difficile in questi tempi non pensare a certe notizie, e con la mia solitudine, fa sempre bene distrarsi, per non pensare troppo e per non rovinarsi la giornata. Aveva ragione Totò, quando disse ad Oriana Fallaci…

Vi sono momenti minuscoli di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.

Una volta alla settimana passo l’aspirapolvere… …canticchiando brani di Immanuel Casto, poi lavo i pavimenti, rifaccio il letto. Ogni sera lavo i piatti prima di andare in bagno, togliermi le lenti a contatto, infilarmi il pigiama, e andare a letto a dormire. Ormai non mi aspetto niente. Non è forse questo il modo migliore per gustarsi le sorprese che arrivano dalla vita? Senza ragionarci troppo su. 😉

…nnffff… inspira e senti bene… c’è SFIGA nell’aria…!!! – Desperate Housebachelor #12

Tutto comincia alle 6:10 di stamattina…

…abito al piano rialzato e questo significa che ho una sola rampa di scale da farmi.
Certo non sono scale mobili come queste del video, ma trovo carino questo video che mette comunque in relazione scale e palle.
Infatti ho saltato un gradino e sono caduto giù dalle scale. Quanto riguarda alle palle… da allora non hanno smesso di rimbalzare e girare! (Le mie!!!)

Da onesto lavoratore – visto che aggrappandomi alla ringhiera non mi sono fatto male, -sono andato lo stesso al lavoro. Povero scemo! Anche se non c’è stata molta gente, le cose da fare non sono mancate, e proprio dopo due ore dall’inizio del turno arriva il capo dei caporeparti! Per intenderci, una sorta di…

…che mentre mi osserva lavorare, guarda, controlla, quasi mi si poggia sulle spalle manco fosse il pappagallo del pirata, poi, vedendo che nonostante mi distraesse, non accennavo a fermarmi o a distogliermi dal mio lavoro, appena finisco, mi prende in disparte con il mio capo. Non sapevo se temere un qualche sermone o sperare in una promozione… mi dice solamente…

Il mio collega (NdA: intende il suo predecessore) mi aveva avvisato di lei, ma davvero lei sembra proprio un “magutt”!

I lettori lombardi mi perdonino la mia magari errata trascrizione del termine dialettale lombardo, ma… guardo il mio capo che quasi scoppia a ridere nel vedere la mia espressione, riguardo il suo capo, e l’unica cosa che riesco a dire al suo sorriso genuino anche se un pò sfottente…

Muratore a me??! Lo piglio come un complimento, meglio muratore che spacciatore di droga!

Una battuta del cacchio per prendere tempo e capire dove volesse andare a parare!
Immaginavo magari intendesse dire che lavoro con la stessa dedizione e precisione dei muratori che mettendo un mattone dietro l’altro, tirano su muri e case…
(E sotto sotto mi tifavo… “promozione! promozione!! promozione!!!…)

No.
Intendeva dire che sono sgraziato come un muratore bergamasco!
Daltronde l’aveva detto anche il suo predecessore che “esteticamente non mi si può guardare!” Il mio capo starà ancora ridendo!
Beh, adesso almeno sono un muratore quindi mi si può guardare ed offrire un caffè (mi ha offerto proprio la colazione: cappuccino e brioche), e in pausa pranzo mi ha anche dato qualche consiglio per apparire un pò meno “grezzo”!
Me ce manca solo di finire a “ma come ti vesti?”

Ore 15:00
Vado a fare la spesa e mentre mi avvio alla cassa, una signora mi chiede se posso passarle un articolo posto in alto, di fronte alla cassa. Gentilmente eseguo il favore chiestomi dalla signora, ed ecco un carrello attaccato ad un nano, che mi sorpassa e si mette in cassa davanti a me… La signora mi ringrazia e raggiunge il marito… si… quel maledetto nano che mi ha sorpassato alla fila della cassa! (Delinquenti di mxxxa!)

Ore 15:40
Mentre metto la chiave nella toppa, giro la chiave e mi chiama la signora con l’alzheimer del primo piano… e si rompe la chiave! (Le dee dell’Olimpo che ho bestemmiato si devono ancora riprendere!)
Stendo un serramento pietoso quanto riguarda la risoluzione del problema!

Ore 17:00
Faccio una doccia e improvvisamente esce acqua gelata. Le dee sono svenute di nuovo!
E non solo per l’urlo!

Ore 18:15
Mi preparo per un appuntamento di volontariato ma non trovo una cosa e nel cercarla, mi cade una bottiglia di alcool puro (che avevo appena comprato!!!! 13,45 € sul pavimento!!!) con cui miravo a farmi una bella bottiglia di limoncello fatto in casa! Stavolta, per le bestemmie sono svenuti i pirati di Long John Silver… tutti e 15 uomini (svenuti) sulla cassa del morto per una bottiglia (non) di rum!

Ore 19:40
Cerco di fare delle modifiche ad un sito dopo aver ricevuto un embed code… niente da fare… tento e ritento ma neanche tirando in ballo Brumilde e tutti i Nibelunghi (gli dei dell’Olimpo non si sono fatti trovare a questo giro!) ma niente da fare!
Allora vado sul mio blog (questo che state leggendo) per mettere mano ad un articolo che stavo abbozzando per il 95° compleanno di Franca Valeri – che avrei dovuto pubblicare il 31 luglio, data del suo compleanno… ed invece… non lo trovo più fra le bozze!
Brumilde è svenuta! (Alla fine è svenuta anche lei!)

Ore 21:45
Rientrato a casa, ho cominciato a scrivere questo post, contento che – almeno per stasera, visto l’andazzo della giornata – non mi è toccato un inseguimento automobilistico!

Lieto almeno che questo giorno, come il giorno di Natale…

…!!!!

M’è passata la fame! – Desperate Housebachelor #10

È domenica.

Quello che si definisce il “giorno di riposo” o che almeno così era fino al 2012, quando il Governo Monti – su prescrizione del precedente Ministro del Turismo, la Brambilla – liberalizza gli orari del commercio.

Fino ad allora, mi piaceva, la domenica, fare una passeggiatina per la circonvallazione fino alle 11 e poi arrivare a casa e cucinare qualche delizioso manicaretto, pianificato la settimana prima. Pasta al forno, gatò di patate, polpette, polpettone, pasta al ragù (fatto da me), arancini, ciambelle, tortino al cioccolato, pizze varie, crostate, e via dicendo.

 

Cucinare era uno sfogo piacevole e in qualche caso, se c’erano dei problemi, riuscivo a risolvere tutto brillantemente, ma ora, con la crisi e le domeniche lavorative, che hanno rovinato ogni frangia del commercio, si lavora così male, che cucinare non è più un piacevole sfogo, ma una scocciatura!

Questa domenica, scoglionato dal mondo ed ancora in fase misantropa, dopo aver sturato il lavello della cucina a fatica con ventosa e mocio (non chiedetemi altro!!!), volevo concedermi un bel pranzetto ma senza impacciare così tanto… meno male che ieri, invece di andare a ruzzare ai Petali, ho comprato alcuni surgelati. … … … No, non me li son goduti.

Per la terza volta, la Findus ed i suoi “Salti in padella” mi hanno rifilato una vera e propria “sola”, tanto che a casa mia, oggi, hanno fatto più salti in padella le madonne e i p.d. (le bestemmie, non il partito!) che i bucatini surgelati della suddetta Findus!

foto di Francesco Eftapelagos.

Come potete forse notare dalla foto, nella padella c’erano parecchi cubetti di sugo e pochissimi bucatini. A fine cottura il quadro che si presentava ai miei occhi era orribile… mezzo piatto di bucatini in un mare di sugo all’amatriciana! Ho dovuto prendere una pentola e buttare un altro pochetto di bucatini, aspettare che si cuocessero al dente e poi buttarli nella padella una volta scolati.

A questo punto, il filetto di vitello è tornato in frigo insieme alle patate prezzemolate.

E mi sono messo a tavola intorno alle 14 invece che alle 13… …con dei bucatini a doppia cottura, un sugo all’amatriciana che non sapeva di sugo, il guanciale che non aveva sapore. Bene… io le guance da porgere le ho finite e la Findus ha perso un cliente affezionato!

Dopo esser stato privato del piacere di lavorare (che grazie alle domeniche aperte, e a certe masse di consumatori ignoranti ed egoisti, oltre a politici di merda che l’hanno permesso, si lavora poco e male per tutta la settimana!) e del piacere di progettare un futuro (con questa crisi che ti puoi mai progettare??? Comprarsi una casa, una macchina? Figuriamoci l’amore!) ora mi sento privato di quel piccolo ultimo piacere universale che mi era rimasto… gustarmi i miei manicaretti la domenica o comunque di un pranzo che si possa definire davvero tale: o lavoro, o non ho il tempo di fare un pranzetto decente.

M’è proprio passata la fame!