Sergio Rizzo ha pienamente dimostrato di appartenere alla vecchia scuola di giornalismo e scrittura con questo “romanzo” che descrive in maniera semplice e iper-realistica il peggior scenario che l’attuale Governo possa provocare (e che gli dei ce ne scampino)!
Tutto comincia dall’esito disastroso di un summit tenuto segreto “e a titolo personale” condotto dal Presidente del Consiglio italiano con il Ministro delle finanze tedesco – la cancelliera a questo giro non voleva perdere tempo con l’avvocato – in cui il Presidente si rende conto di essere stato una semplice marionetta in un gioco al massacro più grande di lui. Sergio Rizzo annota la sequenza di eventi che porterà al più grande disastro dell’Italia Repubblicana: l’uscita dell’Italia dalla moneta unica e dall’Unione Europea.
In sottofondo l’ottusità, le mediocrità, le meschinità, l’ignoranza dei politici che compongono l’esecutivo, descritti minuziosamente ma senza mettere nomi – è facilissimo individuare chi è chi – e alcuni personaggi di contorno: una funzionaria di banca che osserva non senza timore le speculazioni che agitano i mercati, con un marito portavoce del vicepremier che non esita a “intascare qualche piccolo extra facendo favori agli amici venuti da lontano”, un grafico incisore in cerca di vana notorietà, ed uno speculatore senza scrupoli.
Lo scenario raccontato dal libro al momento dell’attuazione del cosiddetto piano “B” (piccolo spoiler necessario: si, quello ipotizzato dal Ministro Savona che voleva stampare ed immettere una nuova moneta nazionale nel giro di un fine settimana) è stato già enunciato da molti giornali finanziari e raccontato da Sergio Rizzo assume una verosimiglianza, un riscontro con la realtà, che fa davvero rabbrividire per la crudezza e la rapidità con cui si avvia il Paese alla catastrofe.
Dei tanti libri di romanzi distopici (o di fantapolitica, se vogliamo) che ho letto, questo è il libro più oggettivo e raggelante che abbia mai letto, con buona pace di “2061”.
Il finale è forse scontato o magari deludente (soprattutto per chi si dichiara “sovranista”) e Sergio Rizzo “ritrae” l’attuale Presidente del Consiglio (pur senza nominarlo mai) con una personalità decisamente diversa da quella mostrata dal soggetto reale stesso ai mass media, ma per la prima volta, voglio finire una recensione consigliando un libro molto più utile per capire in che punto ci troviamo e che mi è stato consigliato a mia volta da una persona che stimo: è un libro di Carlo Cottarelli (si, quello sfanculato in una trasmissione televisiva da colei che fu poi nominata viceministro all’economia) e si intitola “I sette peccati capitali dell’economia italiana”.